Che cos’è

“Quando acquisiamo la consapevolezza di ciò che facciamo realmente la via del miglioramento si spalanca dinanzi a noi”.

Moshe Feldenkrais

Il metodo Feldenkrais è un sistema di apprendimento psico-motorio e di rieducazione globale che si basa sulla profonda integrazione di sensazioni, sentimenti, pensiero e movimento. Il metodo mira a fornire alla persona una nuova consapevolezza di se stessa, a partire dal movimento. Per questa ragione chi pratica il metodo feldenkrais non è considerato “un paziente” ma piuttosto “uno studente” sulla strada dello sviluppo di una radicata coscienza del proprio corpo e movimenti – un bagaglio personale di cui lo studente potrà disporre in modo autonomo.  Allo stesso tempo, chi propone il metodo e’ chiamato “insegnante Feldenkrais” e non, ad esempio, “operatore” o “terapeuta”.

«Quando sai quello che fai, allora puoi fare quello che vuoi”.

Moshe Feldenkrais

A cosa serve

“Cambiare la  postura di un uomo equivale a cambiare il mondo”.

Moshe Feldenkrais

Il metodo Feldenkrais serve a migliorare lo stato di salute della persona, per mezzo della riorganizzazione funzionale del sistema scheletrico e neuro-muscolare. Quando il corpo assume e mantiene una buona postura, la persona cambia il suo stato emozionale:  diventa centrata, radicata, in grado di ascoltare sé stessa ed esprimere con armonia il proprio mondo interiore. In questo senso, il metodo per mezzo dell’autoeducazione vuole riportare la persona a ritrovare il benessere perduto, abbandonando l’habitus motorio disfunzionale ereditato e appreso nel corso della vita.”Il nostro agire è determinato dall’immagine che abbiamo di noi stessi. Io mangio, cammino, parlo, penso, osservo e amo a seconda di come mi sento. Questa immagine dell’io, che ognuno di noi si crea per se stesso, è in parte ereditata e in parte prodotta dall’educazione; una terza parte è il prodotto dall’autoeducazione.” Moshe Feldenkrais

Come  funziona

Le lezioni collettive  (chiamate anche “CAM”, “Consapevolezza Attraverso il Movimento”), guidate dalle indicazioni a voce dell’insegnante, e le lezioni individuali, (chiamate anche “IF”, “Integrazioni Funzionali”), guidate dal tocco delicato dell’insegnante nella relazione one-to-one, sono le due modalità con cui si esplica il metodo Feldenkrais.

Sia le lezioni collettive che quelle individuali sono finalizzate a stimolare il sistema nervoso per mezzo di movimenti inusuali e differenziazioni. Tutte le lezioni, sia collettive che individuali, scritte dallo stesso Moshè Feldenkrais, creano nuove comunicazioni cellulari e permettono di riesplorare e riscoprire le interconnessioni tra le parti del corpo, arrivando a recuperare funzioni perdute, ossia a ritrovare la scioltezza in movimenti che non si era più in grado di svolgere in modo soddisfacente. Ripercorrendo le tappe evolutive del bambino, attraverso il movimento è possibile abbandonare cattive abitudini e automatismi, rompere i propri schemi corporei, per poter scegliere nuove possibilità di organizzazione.

Come dice lo stesso Moshe Feldenkrais, “nulla nei nostri schemi di comportamento è immutabile, se non il credere che lo siano”.

Lungo questa strada è possibile ritrovare il piacere, esplorare la comodità e la facilità nello svolgimento di azioni quotidiane, come camminare, star seduti e piegarsi, così come perfezionare azioni più complesse, come danzare, suonare, cantare e praticare sport. La persona è guardata nella sua interezza e nessuna parte è scissa dall’altra, corpo e mente sono un’unica cosa: “Io credo che l’unità di mente e corpo sia una realtà oggettiva. Non si tratta solo di parti collegate in qualche modo tra di loro, ma di un tutto che è indivisibile durante il suo funzionamento. Un cervello senza corpo non potrebbe pensare” Moshe Feldenkrais

Inoltre, l’insegnante Feldenkrais non è interessato a ciò che la persona non sa fare, non si concentra sulla parte dolente o sul malfunzionamento di una parte del corpo, ma osserva ciò che la persona sa fare: le parti del suo corpo che funzionano meglio, i movimenti più armonici, più belli, più facili, più morbidi. Per questo Moshe Feldenkrais dava ai suoi studenti quest’indicazione: ”Se avete mal di schiena durante un determinato movimento, non forzate, non ripetetelo, ma fate un’altra cosa”.

Attraverso la facilità l’insegnante guida la persona ad ottenere un’organizzazione migliore e a recuperare autonomamente abilità che si credevano perdute o di cui non si era consapevoli.

“Il fine è un corpo organizzato a muoversi col minimo sforzo e il massimo dell’efficienza, non attraverso lo sforzo muscolare, ma migliorando la consapevolezza di come esso lavora”.

Moshè Feldenkrais

A chi è rivolto

“Vi sono grandi somiglianze negli uomini, ma vi sono anche modi personali di agire, muoversi e sentire che rendono ciascun individuo un caso unico, e il mio lavoro consiste proprio nell’aiutarlo a realizzare la propria unicità”.

Moshe Feldenkrais

Il metodo è utile a tutti, ma può essere anche una valido aiuto a chi ha problemi specifici come mal di schiena, dolori cervicali, disturbi del sonno e del respiro, dolori alle articolazioni, delle spalle e delle ginocchia, disturbi della vista, rigidità mandibolare e problemi posturali in genere.

Il metodo è applicato anche su neonati che hanno subito traumi al momento della nascita; sull’adolescente con scoliosi e cifosi; sull’anziano con difficoltà motorie; sul portatore di handicap; sull’atleta con diminuite prestazioni competitive; su musicisti e danzatori che vogliono migliorare le loro performance e su attori e cantanti che vogliono migliorare l’impostazione vocale e le possibilità respiratorie.